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Noi Siamo Infinito (The Perks of Being a Wallflower) è un film scritto e diretto da Stephen Chbosky, tratto dal suo omonimo romanzo (in Italia era uscito con il titolo “Ragazzo da Parete”).
Pittsburgh, 1991. Charlie (Logan Lerman) è un ragazzo intelligente, timido e insicuro che osserva il mondo standosene in disparte e scrive lettere ad un “amico”, raccontandogli ciò che succede.
Un giorno, il ragazzo incontra Patrick (Ezra Miller), detto “Niente”, e la sua sorellastra Sam (Emma Watson), due ragazzi dell’ultimo anno di liceo che lo accolgono nel loro gruppo di amici. Charlie comincerà ad avere le sue prime esperienze, la prima cotta, il primo amore, il primo bacio, le prime feste, le rappresentazioni del Rocky Horror Picture Show, ecc.
Allo stesso tempo, il suo insegnante di lettere, mr. Anderson (Paul Rudd) lo introduce al mondo della letteratura.
Nonostante la felicità raggiunta, il dolore del passato segnato dal recente suicidio dell’amico Michael e l’accidentale morte della zia, tormenta ancora Charlie.
Quando i suoi amici si preparano per andare al college, l’equilibrio precario di Charlie comincia a sbriciolarsi, facendo tornare a galla una dura verità.
Comincerei dicendo che The Perks of Being a Wallflower (mi sono sempre rifiutata di chiamarlo Ragazzo da Parete o Noi Siamo Infinito), comunemente chiamato “Perks”, è il mio libro preferito. L’ho letto poco più di due anni fa, quando c’erano solo dei rumor sul film.
Al contrario di quanto potreste pensare ora, no, non ho letto il libro solo perché Logan Lerman o Emma Watson sarebbero stati nel film (ai tempi, il cast non era ancora confermato!), ma perché mi piaceva proprio la trama del libro.
Il caso vuole che io abbia letto quel libro in un periodo particolare per me e il suo effetto a livello emotivo, mi ha aiutato a superare certe cose, in quanto io e il personaggio di Charlie avevamo(abbiamo) molto in comune, nonostante le diverse situazioni.
È per questo che Perks è molto importante per me e, quando ho scoperto che era lo stesso Stephen Chbosky, autore del libro, ad avere adattato la sceneggiatura e a dirigere il film, mi sono sentita davvero sollevata, perché sapevo che avrebbe fatto un bel lavoro e che lo avrebbe fatto come se lo immaginava.
Ok, arriviamo al film stesso, che ho aspettato per circa due anni tra rumor, pre-produzione, riprese, post-produzione e data italiana rimandata (inizialmente doveva uscire il 25 o il 26 ottobre 2012, ma è stato poi posticipato al 14 febbraio 2013).
Il film è stato davvero bello, commovente e divertente e molto fedele al libro, nonostante certe cose sono state tolte (giustamente, altrimenti usciva un film di 14 ore haha).
Chbosky ha fatto un gran bel lavoro. Anche prima di vedere il film, lui se ne riteneva soddisfatto e questo mi aveva resa davvero contenta.
Gli attori, anche, erano perfetti.
Sono contenta che abbiano scelto, in particolare, il trio Lerman/Watson/Miller.
Emma Watson ha dimostrato di essere davvero una brava attrice. E ha dimostrato di essere all’altezza nel ruolo di Sam, nonostante le prime critiche (che erano, in particolare, non sulla sua bravura, ma sul fatto che “Sam, nel libro, ha i capelli lunghi e castani e gli occhi verdi!” e lei nel film ha i capelli corti e biondo scuro e gli occhi marroni).
Logan Lerman. Sapevo già fosse un giovane attore di talento (guardatelo, in particolare, quando aveva 12 anni in The Butterfly Effect! Pelle d’oca!) È stato un Charlie perfetto, in tutte le sue sfumature.
E, infine, Ezra Miller, attore che ho “scoperto” recentemente in …e ora parliamo di Kevin con Tilda Swinton, è stato davvero straordinario nella parte di Patrick, personaggio dichiaratamente gay, ma che non rientra nei due classici “standard” dei film: 1) fashionista ed effemminato; 2) vittima. No, Patrick è fiero di essere sé stesso e non è una vittima.
Teoricamente, vi consiglierei di leggere il libro prima del film e vi spiego perché: personalmente, potrete capire meglio la storia. E poi è un libro che scorre bene e si legge d’un soffio.
Se pensate che è un film per adolescenti, vi sbagliate. È un film sull’adolescenza, ma non solo per adolescenti.
L’unica “pecca” è il doppiaggio italiano, che non rende a pieno.
Andate a vederlo, perché è davvero bellissimo e vi coinvolgerà e vi farà pensare.
Accettiamo l’amore che crediamo di meritare.